“Tagliare gli sprechi del servizio sanitario pubblico dando più spazio alle farmacie in un processo di deospedalizzazione capace di ottenere ulteriori risparmi attraverso la valorizzazione del ruolo del professionista, del suo rapporto diretto con i pazienti e dello stretto controllo che può esercitare sull’aderenza alla terapia; istituire un’unica “distribuzione per conto” nazionale che stabilisca costi omogenei in tutte le regioni ed elimini disparità di accesso e trattamento per i cittadini; favorire la nascita di reti di farmacie indipendenti per rendere più sostenibile un servizio moderno, efficiente ed economico come unica alternativa al monopolio che le multinazionali vogliono creare, tra distribuzione e dispensazione dei farmaci, per condizionare quello che per loro é solo il ‘mercato della salute’. In poche parole, la farmacia al centro del piano di efficienza del Servizio sanitario nazionale con l’obiettivo, fra gli altri, di ridurre i ticket a carico dei cittadini”.
Sono alcune delle dieci proposte che “Farmacia Futura”, movimento nato all’interno di Federfarma per riformare e innovare il settore, ha lanciato ieri sera da Palermo al Governo e al Parlamento nazionale e alle istituzioni regionali, nel corso di un incontro con i farmacisti siciliani.