Creare il network intorno a sé

Il Networking prevede l’attivazione e lo sviluppo mirato di una rete di contatti utili al proprio progetto professionale, sia esso quello di cambiare lavoro, o di verificare la propria appetibilità sul mercato. 

Lo sviluppo di una rete di relazioni non deve avvenire casualmente, ma secondo una strategia precisa, creata e monitorata in funzione del proprio obiettivo. 

A volte il maggiore ostacolo ad un utilizzo efficace del proprio network proviene dalle nostre paure e dai nostri pregiudizi, spesso trasformati in meccanismi per non agire e non mettersi in gioco.

Seguire un semplice percorso, come quello che suggeriamo, può semplificare l’impegno e portare ai risultati desiderati: 

1) Identifica il tuo “personal brand”   

In questa prima fase è fondamentale riuscire a prendere coscienza di cosa e quanto si può comunicare di se stessi, riflettendo sugli aspetti che più ci caratterizzano e che costituiscono il nostro modo di essere

  • valori personali
  • competenze maturate negli studi e in altre esperienze
  • aspirazioni e sogni
  • tratti caratteriali più importanti
  • motivazione a certi obiettivi

Questi tasselli possono essere usati tutti o solo alcuni, dando pesi diversi a seconda della situazione.

2) Preparati prima e rielabora dopo

Questa seconda fase esalta l’importanza di prepararsi e di domandarsi prima di ogni incontro: che cosa mi posso aspettare da questa situazione? Chi potrei incontrare? Che cosa voglio chiedere e cosa voglio ottenere? È il momento di elaborare ed esercitarsi sul cosiddetto “pitch”, una rapida e concisa presentazione di se stessi. È sufficiente un minuto e mezzo per “raccontarti”:

  • nome e cognome, studi, tesi, che cosa stai facendo e come, qualcosa di personale che ti caratterizzi, le competenze, e un cenno a un fatto/esperienza che ti rende unico
  • l’oggetto dell’interesse ossia l’obiettivo che si vuole raggiungere, in quale ambito vorresti entrare, cosa vorresti conoscere meglio

Dopo un incontro, un messaggio, una telefonata, è utile fare sempre il punto per migliorare la tecnica in vista del prossimo contatto. 

3) Sei stato efficace? 

Salutare, stimolare interesse e chiudere il contatto: queste sono le tre fasi da “governare”, tenendo sotto controllo anche la comunicazione non verbale. È importante: 

  • tenere una postura del corpo accogliente e aperta
  • sorridere
  • mantenere il contatto visivo
  • ascoltare attivamente
  • stringere la mano e dare il proprio biglietto da visita

Dopo il tuo “pitch” puoi stimolare l’attenzione su un fatto o su un tema di interesse comune, ad un evento puoi parlare dei relatori o conversare direttamente con loro, puoi accennare al programma o intervenire al dibattito. Il momento della discussione è generalmente una buona occasione per farsi conoscere, raccogliere informazioni interessanti e darne a propria volta, riformulando un punto di vista, richiamando la propria esperienza oppure suggerendo delle proposte. 

Il contatto è da ritenersi chiuso con successo solo dopo aver chiesto il nome e cognome dell’interlocutore, chiarito qual è il proprio interesse e aver dato il modo e tempo perché anche l’altro abbia avuto il suo spazio di presentazione, conversazione e chiusura. 

4) Network off e on line

Partendo da chi si conosce personalmente, si possono invitare e accettare i contatti sui social network sui quali si ha un profilo. In questo modo si unisce l’efficacia dei contatti “face to face” con la possibilità di mantenere la relazione con una certa frequenza, attraverso post, aggiornamenti, pubblicazioni e nuovi contatti on line.

Va da sé che iniziando a costruire la propria rete, si aumenta la visibilità e aumentano le possibilità di entrare in contatto con conoscenti di conoscenti, amici di amici, colleghi e persone con gli stessi interessi.

L’importanza della rete non è rappresentata dal numero di contatti ma dalla qualità e dalla frequenza di scambi su argomenti che accomunano i partecipanti.  Pochi o tanti non conta, l’importante che siano “buoni”.

Errori da evitare

Nel processo di creazione del proprio network, si rischia di commettere qualche errore, soprattutto se si è alle prime armi. 

Di seguito qualche suggerimento per evitare gli errori più comuni:

Cercare prima di tutto nel posto giusto

Per avviare dei contatti utili alla ricerca bisogna scoprire le situazioni e i luoghi di ritrovo di chi è già del mestiere. Ad esempio, prima di andare a un convegno, a una fiera o alla presentazione di una ricerca, è importante fare un po’ di indagine per capire se lì si troveranno giuste per il proprio interesse.

Creare contatti con persone nuove e interessanti

Nelle occasioni di socialità spesso ci si ferma a chiacchierare con le prime persone che si sono incontrate e con cui ci si è sentiti un po’ di più a proprio agio e non si ha il coraggio di farsi avanti e conoscere anche qualcun altro. Per aumentare le possibilità di conoscere e farsi conoscere, non bisogna rimanere tutto il tempo incollato alla stessa persona, bisogna buttarsi, con buon modo, argomenti  interessanti e non troppa timidezza.  

Darsi tempo senza perdere fiducia

Fare network significa costruire delle relazioni nel tempo, non si tratta di un “mordi e fuggi” ma di una strategia a lungo termine. Una regola fondamentale è quella di non essere troppo impazienti o aggressivi: la prima volta che si incontra qualcuno di interessante, ad esempio, non rifilare subito il CV o parlare del fatto che si è in cerca di lavoro… ricontattarlo in un secondo momento (per esempio) chiedendo esplicitamente di parlare di opportunità professionali. 

Ascoltare 70% – parlare 30%

La regola d’oro del networking è ascoltare molto e parlare poco. È infatti importante partecipare osservando con attenzione, per osservare e capire i contesti a cui si è interessati e prepararsi ad interagire con essi nel modo migliore. 

Costanza e continuità nei contatti

Dare sempre un seguito agli incontri e ad eventuali promesse fatte. Ad esempio, se ci si è accordati per un successivo incontro, per inviare delle informazioni o il proprio CV, bisogna attivarsi subito senza lasciar passare troppo tempo. Ricontattare la persona per il promesso contatto è importante per farsi ricordare e apprezzare per l’affidabilità.

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