La “lettera” di motivazione altro non è che la lettera di accompagnamento che da sempre è associata al curriculum vitae per spiegare le motivazioni del proprio interesse verso un potenziale, futuro incarico professionale.
Ancora oggi è un documento molto importante che accompagna il CV e serve a facilitarne la lettura mettendo in risalto i requisiti che sono coerenti con il profilo ricercato. Questo è più facile se si risponde ad un annuncio di lavoro nel quale sono ben descritti i dettagli della posizione e tutti i requisiti richiesti. Se si invia una candidatura spontanea, è indispensabile informarsi bene sulle caratteristiche, la mission e i valori della realtà alla quale si invia il profilo per evidenziare gli ambiti di maggior vicinanza e compatibilità con le proprie competenze. Pertanto la lettera di presentazione deve “collegarsi” immediatamente all’azienda a cui la si sta inviando, rendendo subito chiaro che la candidatura non è casuale.
Spesso oggi la motivazione alla candidatura viene inviata come corpo di una email che contiene il CV o viene inserita nei form di candidatura presenti su molti siti sia di recruiting che aziendali. In ogni caso, la personalizzazione è importante; il copia-incolla non funziona, perché non attrae l’attenzione di chi legge e fa risultare anonimo anche il CV col rischio che non venga nemmeno letto.
In breve, i punti che non possono mancare in una motivazione alla candidatura riguardano:
- dove è stato letto l’annuncio o come si è arrivati all’azienda
- perché si è interessati a quell’azienda e le ragioni per cui si sta inviando il CV
- breve descrizione del proprio profilo, della situazione professionale attuale e cenno ai propri obiettivi futuri
- breve pensiero su cosa si pensa di poter portare all’azienda attraverso le proprie competenze, impegno e motivazione. Una frase d’esempio potrebbe essere: “Oltre alla buona capacità di relazionarmi con le persone, posso mettere a disposizione l’ottima conoscenza della lingua inglese, approfondita grazie a diversi soggiorni estivi all’estero”
Cosa non scrivere
In generale è meglio evitare le frasi negative come “anche se non ho una lunga esperienza spero che…” oppure “so che il mio profilo non risponde a tutti i criteri da voi ricercati ma…” e così via.
La difficoltà maggiore nella lettera di presentazione è quella di tenere un tono che non sia né subalterno né presuntuoso. Bisogna cercare di rivolgersi all’interlocutore (ancora sconosciuto!) rivolgendosi da professionista a un altro professionista ed evidenziando le opportunità di una possibile collaborazione.
La descrizione del profilo non deve replicare il CV ma essere molto sintetica e sottolineare gli elementi distintivi del profilo. Deve dare una chiave di lettura e suscitare desiderio di approfondire le informazioni, portando l’interlocutore a leggere il CV e magari anche a fissare un colloquio.
Per la chiusura e i saluti è preferibile una frase che non riveli troppa aspettativa di risposta, quindi non usare frasi del tipo: “spero in una vostra risposta positiva” o “ certo di un vostro interesse, sarei lieto di approfondire di persona”. Meglio chiudere la breve lettera/mail con un: “Resto a disposizione qualora vogliate approfondire ulteriormente le informazioni sulla mia candidatura”.