L’Accordo Stato-Regioni del maggio 2017, in base ad uno specifico modello previsionale, stabilisce i fabbisogni di laureati magistrali a ciclo unico nelle professioni sanitarie, per l’anno accademico 2017/18.
Negli ultimi dieci anni si è registrata una media di circa 4.700 laureati in farmacia all’anno, di cui quasi 4000 si iscrivono agli Ordini. Il fabbisogno medio invece si attesta intorno a 1.200, quindi siamo di fronte ad una problematica circa le possibilità di impiego post lauream.
La F.O.F.I. proietta inoltre la stima al 2040. Con la chiusura degli accessi ai corsi di laurea già dal corrente anno accademico, tra una ventina d’anni i disoccupati passerebbero da circa 8.000 a poco più di 1.000, numero decisamente più sostenibile. Attualmente i professionisti attivi sono circa 69.600 e secondo la Federazione le nuove esigenze socio-sanitario- demografiche ne potrebbero assorbire al massimo altri 2-3000 di qui a venti anni.
Le Regioni, più ottimiste, dichiarano invece un fabbisogno intorno alle 800 unità. La Conferenza Stato-Regioni a maggio 2017 dopo attenta valutazione e considerazione delle motivazioni delle diverse posizioni, ha individuato il valore di 448 unità a livello nazionale.
La posizione delle Regioni e quindi dell’Accordo raggiunto, è sostenuta dai dati della ricerca effettuata nel 2017 da UnionCamere e Assolombarda – Progetto Excelsior che riprende ed elabora una classificazione dell’Istat sul tasso di fabbisogno medio annuo per i prossimi 5 anni.