Aprirà i battenti domani a Milano, negli spazi del MiCo, la 4° edizione di FarmacistaPiù. L’organizzazione del Congresso nazionale dei farmacisti italiani ha visto anche quest’anno la partecipazione, oltre che della Federazione degli Ordini dei Farmacisti e della Fondazione Cannavò, di Utifar come sottolineato in quest’intervista con il presidente Eugenio Leopardi.
Presidente Leopardi, anche per il 2017 Utifar ha avuto un ruolo attivo nell’organizzazione di FarmacistaPiù, qual è stato il vostro contibuto?
Innanzitutto abbiamo contribuito, a livello generale, alla stesura del programma che in quest’edizione si incentrerà in particolare sull’evoluzione della professione del farmacista tra Stato e mercato. Da una parte, infatti, abbiamo uno Stato sempre più attento alle spese e che non disdegna di fare tagli anche in settori più delicati come quello della salute. Dall’altra c’è un mercato che sta portando ad una separazione sempre più evidente tra il cittadino e chi è deputato a dispensare un bene. Frutto inevitabile della forte crescita delle vendite online. Per questo è necessario un cambio di passo da parte della professione. Oggi è necessario puntare su farmacisti che siano sempre più preparati, aggiornati, ma anche attenti alle evoluzioni ed ai cambiamenti della socità in modo da poter rispondere in maniera adeguata alle mutate esigenze dei cittadini.
In quest’ottica dovrà avvenire il definitivo superamento della figura del farmacista visto come mero dispensatore di farmaci?
Esattamente, la nostra professione ha già dimostrato di poter svolgere un ruolo fondamentale, ad esempio, in tutto quel percorso di monitoraggio e aderenza alle terapie che, non solo può essere un aiuto concreto ai cittadini, ma più in generale può anche generare risparmi importanti per l’intero sistema salute. All’interno di FarmacistaPiù, poi, nella giornata di sabato, abbiamo organizzato un convegno nel quale analizzeremo cosa sta accadendo all’Estero, quali sono le nuove esperienze messe in atto sempre nell’ottica dei nuovi servizi offerti ai cittadini. Alcuni di questi non saranno replicabili in Italia, ma, ad ogni modo, è importante mantenersi costantemente aggiornati e aperti alle evoluzioni della società.
Immagino che, anche in questa edizione, troverà spazio il disegno di legge sulla concorrenza tutt’ora all’esame del Senato.
Sì, possiamo dire in questo senso che anche quest’anno si potrebbe replicare quanto già detto nella scorsa edizione di FarmacistaPiù sul tema, visto che da questo punto di vista ancora nulla è cambiato. Questo clima generale di incertezza, anche politica, non fa che danneggiare il settore. Bisogna sempre tenere a mente che, se da una parte la farmacia deve sempre basarsi sulla professionalità di chi la gestisce, dall’altra si sta parlando sempre di aziende. L’incertezza crea difficoltà nella programmazione e danneggia le farmacie.