“Durante l’emergenza la farmacia ha saputo reggere all’impatto dirompente delle necessità di salute dei cittadini”: il Senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri, Presidente della Fondazione Cannavò ha parlato del ruolo della farmacia durante la pandemia nel corso dell’evento online “L’impatto di Covid-19 sulla farmacia e sullo sviluppo della farmacia dei servizi”. Il Webinar è stato organizzato da Fofi e da Fondazione Cannavò, in collaborazione con Federfarma e Sifo e in partnership con Edra.
“Ad un primo bilancio abbiamo solide conferme sul ruolo della farmacia, unico presidio sanitario del territorio e di comprovata affidabilità durante questo periodo – ha aggiunto -. Il farmacista ha dimostrato una risposta efficace per l’accesso alle terapie e per le consulenze sui temi della salute”.
Il Senatore D’Ambrosio Lettieri ha quindi sottolineato l’importanza della farmacia dei servizi, utile al nuovo modello di governance sanitaria. “Le attività di prevenzione e di cura devono coinvolgere la preziosa rete delle farmacie di comunità con la giusta remunerazione e con una sinergia ancora più efficace, a beneficio soprattutto dei pazienti cronici che in questa emergenza sono stati trascurati – ha commentato -. La farmacia ha ampiamente dimostrato di essere utile al paese e la sperimentazione dei nuovi servizi ha già superato abbondantemente la prova. Per questo il progetto della farmacia dei servizi deve proseguire, anche potenziando la sanità digitale”.
L’Onorevole Andrea Mandelli, Presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti (Fofi), durante il suo intervento, ha sottolineato che “durante l’emergenza i farmacisti hanno risposto in maniera straordinaria in ospedale e sul territorio e hanno fatto il massimo di quello che potevano fare. Passata l’emergenza ora dobbiamo proporre un modello, puntando sul farmacista che sul territorio possa dare risposte e sulla figura ospedaliera che possa essere ancor di più a fianco dei medici per offrire un servizio al cittadino”.
“Dobbiamo affrontare il futuro: agli Stati Generali ho riassunto in dodici punti ciò che riguarda la nostra professione – ha spiegato, in sintesi, Mandelli – Basta con i tagli; poi, per prima cosa, il farmaco deve tornare sul territorio se non c’è bisogno di un monitoraggio ospedaliero. La situazione di questi mesi dimostra quanto questo sia importante affinché il paziente non si debba recare in ospedale. Il farmaco deve tornare sul territorio, il farmacista ospedaliero invece deve stare di fianco al medico”.
Mandelli ha poi concluso: “La professione che deve essere valorizzata, anche con la formazione, non tanto per noi, quanto per il cittadino: è un insegnamento di questi mesi che non vogliamo vada disperso. Dobbiamo fare in fretta e bene e avere il coraggio di copiare i sistemi europei o mondiali che funzionano come modello di evoluzione della farmacia: è necessario innovare, mantenendo il farmacista a contatto con il cittadino, ma in maniera diversa”. Infine, sulle vaccinazioni: “Farle in farmacia è una proposta di assoluto buonsenso”, ha aggiunto l’Onorevole Mandelli.
“Innovazione, dinamismo aziendale e capacità della forza lavoro di adattarsi” sono i motori della crescita economica, essenziali per risollevarsi dopo il pesante impatto provocato dalla pandemia Covid-19, secondo Luca Pani, Professore di farmacologia e farmacologia clinica, Università di Modena e Reggio Emilia e Professore di psichiatria clinica all’Università di Miami, intervenuto, oggi pomeriggio all’evento online.
“In Europa oltre 100milioni di posti di lavoro verranno drammaticamente messi a rischio dal Covid – ha detto Pani – e, a oggi, 40milioni di americani nel giro di sei settimane hanno chiesto sussidio per la disoccupazione”.
Poi ha aggiunto: “Lo scenario globale ci dice che i settori in crescita sono scienza, tecnologia e sanità, destinati a salire; commercio, funzioni manuali e mansioni di supporto in ufficio sono più in crisi. Per agganciare i nuovi posti disponibili, saranno essenziali due elementi: la formazione e riqualificazione dei lavoratori e la capacità di guardare alle aree più attrattive in Europa. Al momento non sappiamo se l’Europa avrà una regia comune in tutto questo. In ogni caso, mentre la territorialità della farmacia rimarrà centrale come presidio in quanto tale, le competenze e la formazione nella farmacia dei servizi potranno avere delle sorgenti globali”.
Fondamentale, secondo Pani, la formazione e l’automazione, oltre all’intelligenza artificiale: “Bisogna entrare in un sistema di apprendimento continuo in medicina, non più saltuario e avere la capacità di porre tutti questi aspetti al servizio dei cittadini”.
Per Simona Creazzola, presidente SIFO, “l’assistenza farmaceutica delle aziende sanitarie sicuramente ha svolto un ruolo fondamentale in questa sfida recente; risponde alle esigenze dei reparti dell’ospedale e deve interfacciarsi con il territorio in continuità. L’assistenza farmaceutica territoriale delle aziende sanitarie è fatta dalle strutture farmaceutiche territoriali, che sono i primi attori di questa continuità assistenziale, e si struttura fino alla farmacia di comunità, che va intesa come la massima capillarizzazione dell’assistenza farmaceutica territoriale delle aziende sanitarie”.
“In questo periodo si è evidenziata fortemente l’importanza della continuità assistenziale ospedale-territorio – ha aggiunto Creazzola -. A fronte di quanto accaduto, oggi ci dobbiamo attrezzare sempre di più a fronte della mancanza di alcuni percorsi di presa in carico territoriale che ha mostrato tutta la sua criticità nel periodo di emergenza”.
Fonte: IlFarmacistaOnline