Luca Li Bassi, milanese, medico chirurgo specializzato in Salute Pubblica e in Management e Gestione dei Servizi Sanitari, con una lunga attività internazionale in materia di gestione e rimborsabilità dei farmaci, già tra i responsabili della spesa farmaceutica all’interno di PHARMAC, l’agenzia neozelandese per le politiche del Farmaco, che corrisponde alla nostra AIFA. Il Dott. Li Bassi è stato anche responsabile delle spese di farmaci e presidi medici al Fondo Mondiale per la lotta all’Hiv, Tubercolosi e Malaria di Ginevra e più recentemente responsabile presso l’Agenzia IAEA (Agenzia internazionale per l’energia atomica) del gruppo di lavoro per l’implementazione della radioterapia e della medicina nucleare nei sistemi sanitari nazionali.
Ha inoltre collaborato con le Nazioni Unite, il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP), l’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale (USAID) e l’Agenzia per la cooperazione internazionale francese (FEI). Ha svolto consulenze nel settore farmaceutico e sanitario, con particolare riguardo alla sostenibilità dei sistemi sanitari e alla gestione dell’approvvigionamento e della distribuzione dei farmaci, collaborando con governi nazionali, organizzazioni multilaterali, ONG, Istituzioni accademiche e di ricerca.
Benvenuto Direttore, anche se potremmo dire bentornato. Per lei in effetti si tratta di un ritorno in AIFA.
Sì, ma la prima esperienza fu molto breve e riguardò i primi mesi di attività dell’Agenzia che da allora è molto cresciuta. AIFA ha professionalità di altissimo livello e una solidità tecnico-scientifica internazionalmente riconosciute. Il mio contributo sarà quello di utilizzare al meglio tutte le competenze e trasformare queste potenzialità in beneficio concreto per i pazienti.
Con il suo ritorno, quali obiettivi si è posto?
Preferisco parlare di un obiettivo comune e collegiale, quindi di uno degli obiettivi primari di AIFA: individuare e soddisfare i bisogni di salute dei cittadini attraverso l’uso di farmaci di qualità e di provata efficacia con il miglior rapporto possibile costo/beneficio. Questo compito va svolto massimizzando il valore dell’appartenenza ad un solo, universalistico Sistema Salute, in cui tutte le istituzioni giocano un ruolo complementare. Con il Ministero della Salute abbiamo strategie condivise. Si tratta solo di metterle in atto e ci riusciremo.
Con il Ministro quali priorità ha definito per AIFA?
Migliorare l’accesso ai farmaci. L’impegno è quello di fornire più salute possibile per ogni euro di risorse disponibili. Il diritto alla salute di ogni cittadino non può dipendere dal luogo di nascita o dalla residenza all’interno dello stesso territorio nazionale. Un accesso, a mio avviso, può essere definito equo solo se il farmaco arriva a tutti coloro che ne hanno bisogno, indipendentemente dalle condizioni socio-economiche, geografiche o culturali.
Per farlo sarà determinante anche il ruolo delle Regioni.
Sì e ritengo sia importante rafforzare la sinergia con le Regioni. Un rapporto che si dovrà ispirare al principio di flessibilità, intesa come riconoscimento della diversità delle esigenze territoriali. Ogni Regione ha le proprie peculiarità di tipo epidemiologico, demografico, economico. Ogni Regione ha dunque la sua domanda di salute e AIFA deve essere in grado di poterne tenere conto.
Come pensa sia possibile massimizzare le risorse a disposizione del Servizio Sanitario Nazionale?
Sempre nel rispetto della qualità, analizzando i problemi e proponendo soluzioni, attraverso un modello di dialogo con tutti gli stakeholders. Nella mia esperienza ho imparato che un approccio collaborativo può portare ad importanti convergenze a beneficio dei pazienti anche tra attori apparentemente contrapposti, identificando e quantificando il reale valore del farmaco e allineando quindi le risorse disponibili per ottenere i migliori risultati per i pazienti.
Per affrontare il mio lavoro quotidiano conto sull’apporto non solo delle professionalità di AIFA, ma anche sul confronto che auspico con i pazienti, le Società scientifiche, il mondo della ricerca e tutti coloro che con impegno intendono dare un contributo alla missione del nostro sistema sanitario.