Un Patto per condividere conoscenze, informazioni e iniziative. Lo sottoscrivono 15 società scientifiche italiane

Sottoscritto al momento da Acoi, Adoi, Anmco, Aogoi, Aooi, Crei, Sicpre, Sigo, Simit, Sin, Siot, Sirm, Sip, Siu e Siud prevede diverse azioni comuni

A cura di Redazione Farmalavoro

“Quindici società scientifiche, rappresentative dell’intero mondo medico-chirurgico con i loro oltre 60.000 iscritti, hanno firmato il Patto per il rilancio del Ssn. Con la firma del Patto le società scientifiche si impegnano in un’azione comune di condivisione democratica e trasparente delle informazioni e della conoscenza. Questa iniziativa nasce dalla consapevolezza dei profondi cambiamenti della società italiana, anche in ambito sanitario, delle crescenti domande di salute e sostenibilità del Ssn”.
 
Lo affermano in una nota il presidente Acoi Pierluigi Marini e Giuseppe Ettore (Aogoi), coordinatori pro-tempore del Patto sottoscritto al momento da Acoi, Adoi, Anmco, Aogoi, Aooi, Crei, Sicpre, Sigo, Simit, Sin, Siot, Sirm, Sip, Siu e Siud, alle quali si è aggiunta Aimo.
 
“Un Patto – scrivono Marini ed Ettorre – che nasce non solo per dare rappresentanza e tutela in un periodo di forte crisi delle professioni mediche specialistiche nell’ambito della formazione e dell’inserimento nel mondo del lavoro, ma anche e soprattutto per essere punto di riferimento per le istituzioni nella crescita della medicina e della ricerca scientifica e clinica al servizio della persona e nel processo di controllo della sicurezza delle cure e monitoraggio del rischio sanitario”.
 
“Le Società scientifiche chiedono un incontro al Ministro della Salute Giulia Grillo, per avviare un confronto costruttivo volto a facilitare interventi migliorativi per quanto riguarda l’iscrizione delle società scientifiche nell’apposito elenco (previsto dalla legge Gelli, ndr), la produzione delle linee guida, la revisione dei Drg e del tariffario, l’accreditamento delle strutture e dei professionisti per la qualità e sicurezza delle cure, la clinical competence e i relativi percorsi formativi, il calcolo dei fabbisogni di personale, la programmazione e organizzazione della formazione post-laurea, il risk management in sanità, la prevenzione e la gestione del contenzioso e degli aspetti assicurativi”, concludono Marini ed Ettorre.

 

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