Trapianti: 2017 positivo. Più donatori (+19%), donatori utilizzati (+16,9%) e meno opposizioni (-5,1%)

I dati del Cnt a giugno e le proiezioni a dicembre 2017

A cura di Redazione Farmalavoro

Trapianti: i donatori aumentano dai 21,4 per milione di persone del 2016 a1 25 del 2017: +19% in valori assoluti e +19,3% per milioni di persone. I donatori utilizzati passano dai 1298 del 2016 ai 1518 nel 2017 con un aumento del 16,9%. E calano le opposizioni che passano dal 32,8% del 2016 al 27,7% del 2017. 
Continua anche nel 2017 il trend positivo dell’attività di donazione in Italia, secondo i dati preliminari del SIT (Sistema Informativo Trapianti) dei primi sei mesi dell’anno, in proiezione al 31 dicembre 2017. Il Centro nazionale trapianti (Cnt) ha reso noti i risultati a giugno 2017 e le proiezioni a fine anno.
 
Gli accertamenti di morte passerebbero dai 2478 del 2016 ai 2734 di quest’anno, con una crescita del 10,3%, la più alta mai registrata negli ultimi 15 anni. A questa corrisponderebbe un aumento degli accertamenti pmp (per milione di persone) da 40,8 nel 2016 a 45,1 del 2017.
 
La Toscana si conferma come la Regione italiana in cui, in rapporto al numero di abitanti, si fanno più accertamenti di morte (101,8 per milione di persone), mentre il Friuli Venezia Giulia rappresenterebbe un caso di crescita con un numero totale di accertamenti che da 66 arriva a 111 (+68%), passando da 53,7 accertamenti pmp a 90,9.
 
Migliora anche il dato dei donatori utilizzati (+16,9%), il che conferma la capacità della Rete Trapianti di fare sistema mediante l’adozione di più accurati criteri di valutazione dell’idoneità degli organi, con qualche effetto anche sul numero dei pazienti in Lista di attesa (-0,5%).
 
In particolare, se nel 2016 i donatori utilizzati sono stati 1298, nella proiezione 2017 salgono a 1518, che in termini di donatori per milione di persone vuol dire passare da 21,4 pmp a 25 pmp , con un incremento di 3,6 donatori utilizzati per milione di persone, anche in questo caso il dato più alto di crescita dal 2002 ad oggi.
 
L’analisi a livello regionale confermerebbe una crescita in 14 delle 19 aree regionali di analisi (va ricordato che Piemonte-Valle d’Aosta e Abruzzo-Molise vengono accorpate nella raccolta dei dati, mentre la Provincia Autonoma di Bolzano e quella di Trento vengono considerate due aree di indagine distinte).
 
Secondo le proiezioni sui dati semestrali, emergerebbero dati importanti in due Regioni, l’Abruzzo-Molise (+83% sul tasso di donatori utilizzati PMP) e il Friuli Venezia Giulia (+76,8%), dove i donatori utilizzati PMP passerebbero dai 29,3 del 2016 ai 51,6 di questo report, un dato che farebbe del Friuli la prima regione in Italia come donatori utilizzati PMP, davanti alla Toscana (48,3).
 
Molto interessanti anche i dati di Campania (+38%), Liguria (+36,9%) e Veneto (35,38%), dove i donatori PMP passano da 26,4 a 35,6.
 
I dati sono relativi solo ai primi sei mesi dell’anno e quindi secondo il Centro nazionale trapianti vanno presi come proiezioni positive, ma pur sempre provvisorie. Ma il trend positivo sarebbe confermato anche dal calo delle opposizioni, che nel 2016 erano al 32,8% mentre quest’anno sarebbero al 27,7 %, con un calo di 5,1 punti percentuale influenzato in parte anche da un forte calo di opposizioni nelle regioni del centro-sud.
 
Calano, infatti, le opposizioni in Regioni popolose come Lazio (-8,9 punti percentuale), Campania (-11,2%) e Sicilia (-11%), ma anche in quelle più piccole come Molise (-8,3%), Calabria (-5%) e Basilicata, dove si registra un calo record del 38,7%. Un dato che, se confermato, mostra come l’atteggiamento delle persone sul tema dei trapianti si stia evolvendo e incoraggia l’attività di sensibilizzazione in materia.
 
Effetto dell’aumento delle donazioni è il conseguente incremento del numero di trapianti da donatore cadavere, che, in proiezione, passano dai 3411 del 2016 ai 3809 del 2017, con un aumento dell’ 11,7 per cento.
 
Il panorama generale è confermato secondo il Cnt anche dalle analisi dei dati organo per organo, dove la tendenza è quella di una crescita, più accentuata per i trapianti di rene e fegato e, meno ma comunque costante dal 2013, per quelli di cuore, con una conseguente diminuzione delle liste di attesa.
 
I trapianti di rene da donatore cadavere passano da 1796 a 2039 con una crescita del 13,5% e quelli di fegato, da 1213 a 1351 con una crescita percentuale dell’11,4%; più bassa ma comunque molto significativa anche la crescita dei trapianti di cuore che si attesta al + 4,5 per cento.
 
Infine il dato sulle liste d’attesa. Al 31 dicembre 2016 in lista d’attesa c’erano 9026 pazienti di cui gran parte (il 75,3%) per un trapianto di rene, seguito dal trapianto di fegato con l’11,4%. Ultimo il trapianto di intestino al 2,8 per cento. Il trend indicato dall’analisi del Cnt mostra un calo delle liste per il trapianto di polmone (-7,2%) e di rene (-2,2%) e un aumento per le altre tipologie di trapianti, minore per il pancreas (+3,3%), più alto per i trapianti di cuore (+7,3%).

 

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