Vaccini. Melazzini (Aifa): “Dati agenzia dimostrano loro assoluta sicurezza. No a strumentalizzazioni politiche su dati scientifici”

Così il Direttore generale dell’Ente regolatorio risponde a distanza al senatore D’Anna

A cura di Redazione Farmalavoro

Si torna a discutere delle reazioni avverse ai vaccini dopo l’intervento in Aula di Vincenzo D’Anna (Ala) che, nel corso del dibattito in Senato sul decreto vaccini, ha affermato: “In tre anni ci sono state, infatti, 21.658 reazioni avverse di cui 454 con gravi danni al sistema neuro-motorio e 5 decessi. La stessa Aifa ci dice, inoltre, che si è avuto un aumento del 40% delle malattie da deficit di neuro-sviluppo, malattie specificamente collegate alla presenza di alluminio nei vaccini”.
 
A rispondere è il direttore generale Aifa, Mario Melazzini: “In merito alle dichiarazioni di alcuni senatori nel corso del dibattito parlamentare sul decreto Vaccini, mi preme sgomberare il campo dalle possibili strumentalizzazioni politiche partendo dal rilevare una cosa singolare: c’è chi accusa Aifa di non fornire dati, e chi accusa i dati che l’Agenzia fornisce giudicandoli allarmanti. Credo sia necessario riportare la questione in base a principi di lealtà, correttezza, trasparenza e verità scientifica”.
 
“Aifa – prosegue Melazzini – fornisce tutti i dati perché per l’Agenzia Italiana del Farmaco il primo interesse è la tutela della salute del cittadino. Il numero delle reazioni avverse segnalate nel rapporto sono l’insieme di tutto quanto avvenuto in Italia e i dati sono stati elaborati su base scientifica e non ammettono errori. Il numero delle reazioni avverse va letto in modo oggettivo: i vaccini, come qualsiasi altro farmaco, possono produrre effetti indesiderati. Nel caso dei vaccini ciò viene registrato puntualmente: dal pianto del bambino, alla reazione cutanea locale per l’iniezione e così via. Dei decessi segnalati nel biennio 2014-2015 nessuno, dai riscontri autoptici effettuati, è correlabile ai vaccini. I dati raccolti accuratamente e con costanza non fanno altro che testimoniare la correttezza dell’operato di Aifa e l’assoluta sicurezza dei vaccini”, ha concluso.

 

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