Provocano almeno un morto ogni giorno e compromettono anche gravemente la salute di circa 1,3 milioni di persone ogni anno nei soli Stati Uniti. Sono gli errori terapeutici di somministrazione, quelli cioè che si manifestano quando un farmaco è sbagliato o viene somministrato nel modo sbagliato.
E i paesi a basso e medio reddito anche se presentano tassi simili di eventi avversi farmaco-correlati ai paesi ad alto reddito, hanno un impatto sulla salute che vale il doppio in termini di numero di anni di vita in buona salute persi. A livello globale, il costo associato a errori nei trattamenti farmacologici è stato stimato in 42 miliardi di dollari l’anno, quasi l’1% del totale della spesa sanitaria globale.
“Ci aspettiamo di essere aiutati, non danneggiati quando prendiamo farmaci”, ha detto Margaret Chan, direttore Generale dell’Oms che ha lanciato ieri un’iniziativa per ridurre i gravi, ma evitabili danni farmaco-associati in tutti i paesi, almeno del 50% nei prossimi 5 anni.
La “sfida” Oms per la sicurezza del farmaco – sulla quale l’Organizzazione ha prodotto una guida a fine 2016 – si propone di affrontare i punti deboli dei sistemi sanitari che portano a errori terapeutici e al danno grave che ne deriva. Per questo saranno indicati i modi per migliorare la prescrizione, la distribuzione e il consumo, e per aumentare la consapevolezza tra i pazienti dei rischi associati all’uso improprio di farmaci.
Gli errori, sottolinea l’Oms, possono essere sia degli operatori sanitari che dei pazienti, ma si traducono comunque in un danno grave. Eppure, tutti gli errori sono potenzialmente evitabili.
Prevenire gli errori e il danno che ne deriva richiede sistemi e le procedure per garantire il paziente di stare ricevendo il farmaco giusto al dosaggio giusto attraverso la via giusta e al momento giusto.
Gli errori possono essere causati dalla stanchezza dell’operatore sanitario che li prescrive o li somministra, dal sovraffollamento delle strutture, dalle carenze di personale, da una formazione scarsa e da un’informazione sbagliata ai pazienti. Ognuna di queste cause può influenzare la prescrizione, la dispensazione, il consumo, e il monitoraggio dei farmaci, provocare gravi danni come disabilità e anche la morte.
Massima attenzione deve essere posta ai farmaci di cui sono noti i particolari rischi in caso di uso improprio, ai pazienti con multipatologie che necessitano di trattamenti farmacologici complessi e diversificati e ai pazienti che hanno cambiato trattamento passando da una terapia ad un’altra.
Le azioni saranno focalizzate su quattro aree: i pazienti e il pubblico; gli operatori sanitari; i farmaci come prodotti; i sistemi e i metodi di somministrazione.
La “sfida” Oms punta a migliorare in ogni fase del processo l’uso dei farmaci, dalla prescrizione alla dispensazione, la somministrazione, il monitoraggio dell’utilizzo e ha lo scopo di fornire una guida e di sviluppare strategie, piani e strumenti per garantire la sicurezza dei pazienti in tutte le strutture sanitarie.
“Nel corso degli anni, ho parlato con molte persone che hanno perso i propri cari per errori terapeutici – ha detto Sir Liam Donaldson, delegato Oms per la sicurezza dei pazienti -. Le loro storie mi hanno profondamente commosso e colpito ed è anche per rispetto di tutti coloro che sono morti per questi errori che la sfida deve essere lanciata e vinta”.