Corso di laurea in farmacia. La posizione di Conasfa sulla riforma

Dopo il contributo del Mnlf e di Fenagifar pubblichiamo anche quello di Conasfa

A cura di Redazione Farmalavoro

Il lavoro svolto dalla Conferenza dei Direttori volto alla revisione del piano di studi del Corso di laurea in Farmacia ha portato ad una riorganizzazione didattica che tiene conto dell’evoluzione che si sta delineando sulla figura del farmacista.
 
La Federazione delle Associazioni dei Farmacisti Non Titolari plaude all’inserimento (all’interno del piano di studi) di insegnamenti quali biochimica applicata medica e delle discipline riguardanti l’alimentazione e prodotti dietetici, anche se a nostro avviso dovrebbero essere ulteriormente implementati.
 
Siamo infatti convinti che serva una formazione universitaria più approfondita sulle categorie di prodotti dove il consiglio del farmacista risulta fondamentale, quindi farmaci di automedicazione ed integratori, così come le medicine complementari (per esempio omeopatia, fiori di Bach), che rappresentano una realtà terapeutica ormai consolidata nel nostro paese.
 
In questi settori le informazioni, spesso non corrette ed esaustive, dilagano nella rete, ed il consumatore si affida sempre più spesso ad esse. Riteniamo fondamentale, che per questi settori sia necessario “ripristinare e rafforzare” il consiglio del farmacista, per evitare che il binomio consiglio della rete/acquisto online e/o grande distribuzione, prendano il sopravvento con le conseguenze che a lungo termine si potrebbero registrare per la salute dei cittadini.
 
Per questo motivo, riteniamo fondamentale che l’Università fornisca ai futuri colleghi una più mirata ed approfondita conoscenza nel campo della gestione del consiglio dell’integrazione ed automedicazione anche a quelle categorie di clienti più critiche e diffuse: la popolazione anziana in costante crescita, gestanti, prima infanzia e per le patologie più diffuse quali malati oncologici, sindromi metaboliche e così via dicendo.
 
La Federazione delle Associazioni dei Farmacisti Non Titolari è dell’idea che sarebbe necessario sfoltire il numero di crediti riservato alle materie chimiche per privilegiare le materie professionalizzanti. Sarebbe auspicabile un solo laboratorio in ambito di analisi dei farmaci, che preveda conoscenze di base nel campo del riconoscimento dei farmaci e della loro analisi quantitativa (che raramente trova riscontro nella pratica della professione) ed un ampliamento delle esercitazioni in ambito galenico, disciplina le cui competenze rafforzano e caratterizzano la professionalità del farmacista.
 
La dermocosmesi ha acquisito un ruolo fondamentale in farmacia, rappresentando una realtà commerciale consolidata grazie al fatto che il consumatore riconosce alla farmacia un profilo più autorevole rispetto ad altri canali di vendita, per le superiori qualità e competenze professionali. L’Università dovrebbe così fornire delle conoscenze di base al neo laureato, competenze che oggi i colleghi si trovano a cercare ed integrare dopo il loro percorso universitario.
 
Visto il diffondersi della presenza nelle case di animali da compagnia e l’aumento della richiesta di relativi prodotti, integratori e farmaci di automedicazione, sarebbe utile una preparazione maggiormente per rispondere a questa esigenza.
 
Siamo convinti, che in un’epoca dove la concorrenza con competitors, che hanno strumenti comunicativi molto avanzati, il farmacista deve avere delle conoscenze di base in ambito amministrativo e di marketing, per una corretta gestione dell’azienda farmacia a 360°.
 
La Federazione delle Associazioni dei Farmacisti Non Titolari sottolinea la prioritarità e l’urgenza di un’azione volta a ridefinire il ruolo sanitario del farmacista per conferirgli un ruolo fondamentale nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale con competenze che al momento non sono previste dallo stesso (per esempio primo soccorso, punto di riferimento per la popolazione anziana e per le persone che se ne occupano, che necessitano di un riferimento costante sul territorio che spesso le nostre Asl non sono in grado di fornire). Il farmacista, di fatto rappresenta insieme al medico, la prima figura, a cui i pazienti si rivolgono nell’ambito del proprio benessere.
 
Inoltre, la rivisitazione del piano di studi potrebbe rappresentare uno strumento per incrementare le possibilità occupazionali dei nostri giovani laureati ed in tale caso, serve comunque uno sforzo maggiore da chi nella categoria è deputato a questo.
 
CONASFA confida nell’azione della Fofi e resta a disposizione per ogni tipo di collaborazione che sia ritenuta opportuna.

 

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