Farmacie ospedaliere. Torna l’incubo furti. Efferalgan il più “ricercato”: 180mila pezzi rubati

Gli esperti del settore, esponenti di AIFA, NAS e ministero della Salute sono a lavoro per contenere il fenomeno dei furti di medicinali negli ospedali

A cura di Redazione Farmalavoro

C’era una volta chi rubava medicinali nelle farmacie degli ospedali per poi esportarli illegalmente in paesi esteri. C’è, ancora oggi, chi si arricchisce con lo stesso business illegale. Se nel 2014, grazie al lavoro di AIFA, NAS, ministero della Salute e dell’intera filiera, questi numeri si erano azzerati, quest’anno sembrano essere risaliti.
 
Tra i farmaci più ambiti dai ladri di medicinali c’è l’Efferalgan con 180.103 pezzi, seguito dal Dibase e Fenextra. Spesso i furti avvengono durante il trasporto: finora quest’anno ne sono stati accertati 36 casi, due in più rispetto ai 34 dell’anno precedente, ma ben al di sotto dei 64 casi del 2013. La tendenza è perfettamente contraria se, invece, si analizzano i dati sul furto di interi tir che trasportano medicinali. Se qualche anno fa la media italiana era 10 volte superiore a quella europea, oggi i numeri ci riportano in linea con il resto delle nazioni.
 
Tutti gli operatori del settore sono a lavoro per arginare il fenomeno. Ad esempio, è stata messa a punto una banca dati che rende velocemente disponibili le informazioni su furti e smarrimenti di medicinali. “La banca dati – ha spiegato Domenico Di Giorgio, Direttore Ufficio Qualità dei Prodotti e Contrasto al Crimine Farmaceutico di AIFA – è stata istituita a fine 2013 e vi aderiscono numerosi soggetti oltre ad AIFA, come il Ministero della Salute, i NAS, le associazioni dei titolari AIC (Autorizzazione di immissione al commercio), dei distributori, dei depositari, e altre amministrazioni e strutture pubbliche italiane ed estere, inclusi alcuni ospedali. Questi ultimi segnalano ad AIFA, con un modulo standard e un indirizzo mail dedicato, gli eventi di furto. Purtroppo però – ha continuato Di Giorgio – finora solo 4 ospedali hanno condiviso con AIFA i dati relativi ai furti subiti”.

Un’altra importante iniziativa è Padlock 2.0, una piattaforma nata, due anni fa, dal lavoro i farmacisti ospedalieri e che oggi si è rifatta il look.Tra gli aggiornamenti previsti, un “certificato” di eccellenza per gli ospedali che rispondono ai più stringenti requisiti anti-furto, consulenze per le strutture che ancora non sono ad un livello di sicurezza ottimale e uno studio ad hoc per tre nosocomi maggiormente esposti al rischio di furti di medicinali.
 
Il nuovo aumento di furto di farmaci è per il momento circoscritto ad alcune categorie: “Per ora – ha spiegato Domenico Di Giorgio- il fenomeno riguarda soprattutto i nuovi farmaci per l’epatite C, che essendo costosi sono diventati oggetto di interesse da parte di trafficanti che alimentano anche il mercato nero nazionale, proponendosi come fornitori direttamente ai pazienti che vengono avvicinati attraverso social forum e canali web”.

Anche MiVaLogFa è un altro dei progetti che rientra nella lotta al fenomeno, un’iniziativa creata dalla SIFO, la Società Italiana dei Farmacisti Ospedalieri. Si tratta di una sorta di cruscotto aziendale, con cui si tengono monitorate le performance aziendali e che permette, tra le altre cose, di controllare il livello delle scorte o dei medicinali in scadenza .
 
Di questi progetti, di quelli passati e di quelli futuri si è discusso al XXXVII Congresso di SIFO , che si è svolto dall’1 al 4 dicembre 2016, a Milano: “Innovazione nella logistica del farmaco e dei dispositivi medici: tracciabilità, sicurezza e sostenibilità” . Gli esperti del settore hanno così fatto il punto della situazione discutendo su quanto si è fatto, e di cosa si deve ancora fare per garantire che il trasporto dei farmaci avvenga in sicurezza, così come la custodia di questi nelle farmacie ospedaliere.

 

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