Assemblea Federfarma. Standard omogenei, farmaci innovativi in farmacia e più servizi. Racca: “Vogliamo essere un Hub sul territorio

Dal palco del teatro Eliseo di Roma di fronte al Ministro Lorenzin, Regioni, parlamentari e operatori del settore, la presidente della Federazione dei titolari ha lanciato anche le proposte per la farmacia di domani

A cura di Redazione Farmalavoro

“Standard omogenei per erogazione farmaci su tutto il territorio nazionale, consentire la distribuzione in farmacia di tutti i medicinali a carico del SSN, con la sola esclusione di quelli che richiedono particolari cautele in fase di somministrazione; investire nella farmaceutica convenzionata proprio per garantire l’erogazione di medicinali innovativi; reinvestire nel servizio farmaceutico almeno parte dei risparmi generati dalla farmacia stessa e procedere alla definizione dei requisiti strutturali e della remunerazione dei servizi aggiuntivi rispetto alla dispensazione del farmaco”. Sono queste le proposte presentate oggi da Federfarma nella sua prima Assemblea pubblica che si è svolta oggi a Roma.
 
Ma non solo proposte durante la giornata sono stati sviscerati anche i temi di più stringente attualità per il mondo delle farmacie: il Ddl Concorrenza (bocciata senz’appello la liberalizzazione della fascia C) che dovrebbe a breve riprendere il suo iter parlamentare, il rinnovo della convenzione (con il mantra della farmacia di servizi) il cui obiettivo è di chiudere entro l’anno e la governance farmaceutica che rappresenta una delle sfide  più alte per tutto il comparto farmaco. Ma soprattutto, oggi i farmacisti hanno rivendicato il loro ruolo e la loro professionalità come parte integrante del Ssn.
 
“La farmacia è un patrimonio di cui dispone il nostro Paese, una rete di presidi territoriali e di professionisti che ogni giorno svolge, in silenzio e con spirito di sacrificio, il proprio lavoro al servizio della collettività, dalla grande città al piccolo centro rurale con poche centinaia di abitanti”.
Ha detto dal palco la presidente Annarosa Racca durante la sua relazione introduttiva.
 
“Con questa manifestazione – ha spiegato Racca – vogliamo evidenziare che la farmacia vera è quella che conoscono e apprezzano i 4 milioni di cittadini che ogni giorno entrano in farmacia per avere farmaci, servizi, consigli e informazioni per la loro salute. Il buon funzionamento del servizio farmaceutico  è dato per scontato e troppo spesso,  quando parliamo di farmacia, ci accorgiamo che i nostri interlocutori conoscono poco le regole che ne consentono l’efficienza sull’intero territorio nazionale. Sentiamo quindi la necessità di far conoscere meglio la realtà della farmacia italiana, le sue specificità e le iniziative promosse per migliorare costantemente il servizio offerto alla collettività”.
 
I numeri della farmacia italiana. Per far conoscere il vero volto della farmacia, Federfarma ha realizzato il volume “I numeri della farmacia italiana”,presentato oggi. Una pubblicazione ricca di dati, che fotografa in tutti i suoi aspetti la complessa realtà della rete costituita da oltre 18.200 piccole imprese professionali; imprese in cui operano 70.000 addetti, di cui 50.000 laureati, per la maggior parte donne. Considerando anche l’indotto, il settore dà lavoro a oltre 100.000 persone. Una macchina complessa che ogni giorno si mette in moto per portare le medicine agli italiani, anche a casa gratuitamente, se sono impossibilitati ad andare in farmacia.
 
“In farmacia – ha ricordato poi Racca – si dispensano farmaci, prodotti e servizi, ma anche consulenza gratuita su un bene fondamentale qual è la salute: ogni farmacista dedica 2 ore al giorno a questa attività che costituisce una preziosa campagna di prevenzione quotidiana e capillare. Il settore ha poi puntato con convinzione sull’informatizzazione per rendere più trasparente ed efficiente il servizio offerto e migliorare la qualità della vita dei cittadini. In farmacia, infatti, è anche possibile prenotare visite ed esami, effettuare prestazioni di telemedicina (elettrocardiogramma, holter cardiaco e pressorio, spirometria) in collegamento con centri specialistici, ottenere prestazioni di altri operatori socio-sanitari (come fisioterapisti e infermieri), effettuare screening per la prevenzione di patologie dal forte impatto sociale, come il tumore del colon retto o le patologie metaboliche e cardiovascolari”.
 
“Ancora – ha proseguito – , le farmacie hanno reso possibile la diffusione della ricetta elettronica, trasmettono gratuitamente alla pubblica amministrazione tutti i dati sui farmaci erogati dal SSN e, da quest’anno, anche i dati degli scontrini fiscali per la realizzazione del 730 precompilato.Oltre a fare il punto sul ruolo attualmente svolto dalla farmacia all’interno del Servizio sanitario nazionale, in questa prima Assemblea Pubblica Federfarma intende confrontarsi con le Istituzioni sullo sviluppo futuro della farmacia italiana per sfruttarne a pieno i punti di forza e integrarla sempre più nel SSN”.
 
“Affinché l’impegno delle farmacie si traduca in un processo strutturato e organico di potenziamento del servizio farmaceutico – ha concluso Annarosa Racca – abbiamo bisogno che la parte pubblica dia stabilità al settore e che sia data attuazione a norme di legge già esistenti”.
 
Racca è anche tornata poi a commentare le proposte delle Regioni sulla governance farmaceutica: “Sono proposte vecchie”.
 
Ma l’assemblea era stata preceduta da una forte polemica con il senatore Gasparri che accusava Federfarma di avere invitao a parlare solo il PD. “Noi abbiamo invitato il senatore Gasparri – ha detto Racca in propositi ai nostri microfoni – che apprezziamo e continueremo ad apprezzare per il suo sostegno alle farmacie. E in questo senso ci dispiace che non abbia voluto partecipare anche perché sarebbe stato coinvolto. In ogni caso continueremo ad invitarlo e speriamo che questa polemica si possa smorzare”. Per quanto riguarda l’esclusione dal panel degli interventi la presidente di Federfarma ha precisato che “si trattava di un’assemblea molto tecnica, penso al tema della convenzione e a quello della governance farmaceutica su cui vi era la necessità di un confronto con il Governo e soprattutto con le Regioni visto che le loro proposte in tema sono assolutamente inaccettabili”.

In questo scenario, Federfarma ha presentato al Ministro, alle Regioni, al mondo politico e all’opinione pubblica una serie di proposte:
 
1) ripristinare uno standard quanto più possibile omogeneo su tutto il territorio nazionale per quanto riguarda le modalità di erogazione di farmaci, prodotti e servizi sanitari, tenendo conto di quanto previsto dalla più recente riforma della Costituzione, che riporta alla competenza nazionale la materia della tutela della salute. Negli anni passati, infatti, si sono susseguiti innumerevoli interventi da parte delle Regioni, ma spesso anche di singole ASL, che hanno modificato il regime di erogazione delle prestazioni creando forti diseguaglianze nell’accesso da parte dei cittadini;
 
2) consentire la distribuzione in farmacia di tutti i medicinali a carico del SSN, con la sola esclusione di quelli che richiedono particolari cautele in fase di somministrazione. In questo modo si valorizza il ruolo della farmacia del territorio come HUB di riferimento per la distribuzione dei farmaci. I vantaggi di questo nuovo approccio sono molti: riduzione delle barriere all’accesso ai farmaci e migliore aderenza alle terapie; omogeneità dei dati su tutti i farmaci distribuiti; miglioramento del governo della spesa farmaceutica complessiva; riduzione della frammentazione regionale nell’accesso al farmaco.
 
3) investire nella farmaceutica convenzionata proprio per garantire l’erogazione di medicinali innovativi. La spesa farmaceutica convenzionata è una spesa virtuosa e controllata, che non può continuare ad essere oggetto di tagli. È inoltre necessario superare il sistema dei tetti rigidi, a favore di un sistema che consenta di tener conto dei risparmi che l’utilizzo del farmaco produce su altre poste di spesa.
 
4) reinvestire nel servizio farmaceutico almeno parte dei risparmi generati dalla farmacia stessa, in particolare con gli sconti a favore del SSN e le varie trattenute, che valgono 800 milioni di euro l’anno. Tali risorse potrebbero essere destinate a favorire la distribuzione in farmacia dei farmaci innovativi, dei prodotti dell’assistenza integrativa e dei nuovi servizi. Si potrebbero inoltre finanziare progetti volti a potenziare l’assistenza ai pazienti cronici nell’ottica di migliorare l’aderenza alle terapie, con l’obiettivo di ridurre i costi complessivamente sostenuti dal SSN;
 
5) procedere alla definizione dei requisiti strutturali e della remunerazione dei servizi aggiuntivi rispetto alla dispensazione del farmaco. Tale argomento è stato oggetto di confronto nell’ambito del Tavolo sulla farmaceutica, convocato dai Ministeri dello sviluppo economico e della salute.
 
Con queste proposte Federfarma intende promuovere un grande cambiamento culturale che consiste nel guardare al mondo della farmacia e del farmaco non più come a una voce di costo da comprimere, ma come uno strumento di salute e di risparmio su cui investire. Per costruire una sanità nuova, adeguata a un Paese che sta crescendo e che vuole guardare al futuro puntando sull’innovazione, sulla prevenzione, sulla professionalità degli operatori. 

 

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