Spesa farmaceutica (Gen/Ago). Boom distribuzione diretta delle Asl per i farmaci di fascia A

Cala, anche se di poco, la spesa in farmacia, mentre cresce di quasi il 30% quella del canale della distribuzione diretta da parte delle Asl

A cura di Redazione Farmalavoro

Cala la farmaceutica convenzionata (canale farmacia), aumenta la spesa della fascia A gestita direttamente dalle Asl (diretta o per conto), aumenta l’ospedaliera, crescono i ticket e aumentano i consumi. Questo in estrema sintesi il quadro che emerge dal nuovo aggiornamento dell’Aifa sullaspesa farmaceutica regionale al mese di agosto 2015.
 
La spesa farmaceutica convenzionata (canale farmacia) per i farmaci di fascia A a carico del Ssn è stata di 7,305 miliardi, ma al lordo dei ticket, degli sconti a carico della filiera distributiva e del pay back a carico delle aziende. Il complesso di queste voci è calcolato in 1,602 miliardi che fanno scendere la quota di farmaceutica convenzionata effettivamente a carico del Ssn a 5,703 miliardi. 
 
Rispetto al 2014 è comunque calata, anche se di poco, sia la spesa lorda (-0,3%) che netta (- 0,7%). In aumento invece gli incassi del ticket che tra gennaio e agosto 2015 sono incrementati del 2% rispetto allo stesso periodo del 2014 superando il miliardo di euro (precisamente 1,014 mld).
 
Si conferma anche la crescita esponenziale per la spesa da distribuzione diretta di fascia A che, con il +29,7% rispetto allo stesso periodo del 2014, ha raggiunto quota 2,781 miliardi di euro. Complessivamente quindi la spesa farmaceutica extra ospedaliera al lordo di ticket, sconti e pay back, sempre nei primi 8 mesi del 2015, supera di poco i 10 miliardi di euro.

In calo il numero di ricette, che, sempre nei primi 8 mesi dell’anno, ammontano a 399 milioni, cioè -1,9% rispetto allo scorso anno, mentre i consumi in termini di dosi definite giornaliere hanno fatto registrare un +8,3% a livello nazionale.

Per quanto riguarda il tetto di spesa della farmaceutica territoriale, calcolato al netto del pay back a carico delle aziende e comprensivo della spesa convenzionata netta, più la quota fissa del ticket su ricetta e della spesa diretta o per conto di fascia A (in tutto 8,658 miliardi di euro), si registra comunque un disavanzo di 373,6 milioni di euro (+ 684,3 se non si calcola il pay back). Ma il risultato non è omogeneo in tutte le regioni: 13 regioni sforano il tetto mentre 8 lo rispettano.

Per quanto riguarda la spesa farmaceutica ospedaliera si registra, sempre nei primi 8 mesi dell’anno, un totale di 4.057 miliardi di euro (al netto della spesa per distribuzione diretta dei farmaci classificati in fascia A, della spesa per vaccini e della spesa per medicinali di fascia C e C-bis). Rispetto allo stesso periodo del 2014 l’ospedaliera è aumentata di circa 500 milioni e ai fini del calcolo per il rispetto del tetto programmato fissato al 3,5% del fondo sanitario, si registra uno sfondamento di 1,340 miliardi di euro (al netto del pay back a carico delle aziende) che porta la spesa ospedaliera al 5,25% del fondo e cioè al 33% in più rispetto al tetto.

 
SPESA FARMACEUTICA OSPEDALIERA. DATI PER REGIONE
Solo una Regione in Italia nei primi 7 mesi dell’anno è riuscita a rimanere al di sotto del tetto programmato del 3,5% sul Fsn, e si tratta della Pa di Trento con il 3,4%. Lo scostamento più alto si registra in Toscana dove l’incidenza della spesa raggiunge il 6,7% con uno scostamento dal tetto in valori assoluti di 156,6 milioni.

SPESA FARMACEUTICA TERRITORIALE. DATI PER REGIONE
Sono 13 le Regioni che hanno sfondato l’11,35%.  Gli scostamenti più significativi (oltre un punto percentuale) si sono verificati in Sardegna (14,6%), Puglia (14,2%), Calabria (13,7%), Campania (13,4%), Abruzzo (13%), Basilicata (12,7%), Lazio (12,6%) e Molise (12,4%). Le 8 più virtuose, che il tetto l’hanno rispettato appieno, sono invece la P.A. di Bolzano (9,0%), P.A. di Trento (9,7%), Veneto (10,4%), Valle d’Aosta (10,4%), Emilia Romagna (10,7%), Lombardia (10,9%), Piemonte (11,%) e Toscana (11,1%).

IL TICKET
L’ammontare della compartecipazione alla spesa per il cittadino, suddiviso tra ticket in quota fissa sulla ricetta e differenziale da pagare rispetto al prezzo di riferimento, ha superato quota 1 miliardo già nei primi otto mesi dell’anno, con un incremento del 2% rispetto al 2014. Le uniche Regioni ad avere abbassato – seppur di poco – il carico di spesa sui cittadini sono state la Sicilia (-1,9%), il Piemonte (-1,3%) e il Molise (-0,7%), mentre il peso della compartecipazione è cresciuto soprattutto nella P.A. di Trento (+39,8%), Sardegna (+6,7%) e Toscana (6,4%).

 

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