Il decreto legge sugli Enti Locali che ha recepito le misure dell’intesa Stato Regioni sui tagli di 2,352 miliardi al Fsn 2015/2016 prevede anche la rinegoziazione dei prezzi dei medicinali di fascia A, suddivisi per raggruppamenti terapeuticamente assimilabili, separando però, ai fini della determinazione del prezzo di rimborso a carico del Ssn, i farmaci a brevetto scaduto da quelli coperti da brevetto.
Le aziende farmaceutiche coinvolte nella negoziazione avranno tre opzioni:
– o abbasseranno i prezzi a livello di quello di riferimento per il rimborso (che sarà quello più basso all’interno del raggruppamento);
– lasciare lo stesso prezzo e rimborsare con il pay back la differenza tra il loro prezzo e il prezzo di rimborso;
– non abbassare il prezzo, rifiutare anche il pay back e scegliere di passare in fascia C.
L’altra misura, sempre prevista dal decreto legge, riguarda invece i medicinali biotecnologici, che in seguito alla scadenza brevettuale del principio attivo di un farmaco e in assenza dell’avvio di una concomitante procedura di contrattazione del prezzo relativa a un medicinale biosimilare o terapeuticamente assimilabile, saranno anch’essi oggetto di rinegoziazione del prezzo di rimborso a carico del Ssn del medicinale biotecnologico da parte dell’Aifa.
Il tutto deve essere chiuso entro il prossimo 30 settembre. Quindi meno di un mese di tempo e così l’Aifa ha stretto i tempi e ha convocato tutte le aziende interessate. Dall’insieme dei due provvedimenti si attende un risparmio di 500 milioni su base annua.
Il 7 settembre partiranno gli incontri per i biosimilari. In tutto 23 prodotti. L’11 settembre via invece agli incontri per i farmaci “tradizionali”, branded e a brevetto scaduto. In questo caso le specialità di cui si dovrà rinegoziare il prezzo sono diverse centinaia.