In Gazzetta il decreto per il credito d’imposta per favorire prestazioni di telemedicina in farmacia

Il provvedimento individua i criteri per l’accesso ai 10,7 mln del fondo istituito nel 2020.

A cura di Redazione Farmalavoro

Arriva le modalità e i criteri per accedere al contributo, sotto forma di credito d’imposta, in favore delle farmacie per favorire l’accesso a prestazioni di telemedicina da parte dei cittadini dei piccoli centri urbani, nel rispetto del limite di spesa previsto, pari a 10,715 milioni di euro per l’anno 2021. Il decreto è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale.

Il contributo è riconosciuto, fino a un importo massimo di 3.000 euro per ciascun beneficiario, nella misura del 50  per  cento  delle spese ammissibili.

Sono ammissibili all’agevolazione le spese sostenute nell’anno 2021 per l’acquisto e il noleggio delle seguenti apparecchiature necessarie per l’effettuazione delle prestazioni di telemedicina individuate dall’art. 3 del decreto del Ministro della salute 16 dicembre 2010:

a) dispositivi per la misurazione con modalità non invasiva della pressione arteriosa;

b) dispositivi per la misurazione della capacità polmonare tramite auto-spirometria;

c) dispositivi per la misurazione con modalità non invasiva della saturazione percentuale dell’ossigeno;

d) dispositivi per il monitoraggio con modalità non invasive della pressione arteriosa e dell’attività cardiaca in collegamento funzionale con i centri di cardiologia accreditati dalle Regioni sulla base di specifici requisiti tecnici, professionali e strutturali;

e)  dispositivi per consentire l’effettuazione di elettrocardiogrammi con modalità di telecardiologia da effettuarsi in collegamento con centri di cardiologia accreditati dalle regioni sulla base di specifici requisiti tecnici, professionali e strutturali.

I farmacisti dovranno verificare il rispetto dei requisiti previsti dalla normativa vigente sulla qualità e sicurezza dei dispositivi di telemedicina e sono responsabili del corretto funzionamento e della manutenzione dei dispositivi stessi.

E l’utilizzo dei dispositivi di telemedicina è consentito al personale sanitario e ai farmacisti adeguatamente formati.

 

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Fonte: IlFarmacistaOnline

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