Dopo averne testato le grandi potenzialità e le indubbie ricadute positive durante lo scorso anno, è da oggi ai blocchi di partenza il reclutamento volontario dei pazienti del Prof 2 (Progetto di Rete in Oncologia con le Farmacie di Comunità), la sperimentazione organizzativa che vede – per la prima volta in Italia – comporsi una rete tra un centro oncologico specialistico, qual è l’Istituto Tumori della Romagna (Irst) Irccs, e le farmacie di comunità del territorio per garantire ai pazienti in transizione di cura la sorveglianza e il miglior supporto nella delicata fase della gestione dei farmaci al proprio domicilio.
Al fine di formare i farmacisti che avranno un ruolo sempre più attivo nell’evoluzione di questo progetto, ideato da Martina Minguzzi e reso possibile grazie alla collaborazione di Federfarma e Assofarm, lo scorso 23 maggio si è tenuta in Irst una giornata di approfondimento e studio che ha visto una grandissima partecipazione: oltre 150 professionisti provenienti da tutta la Romagna.
L’obiettivo del Progetto, che rientra tra quelli che beneficiano di un sostegno triennale da parte dell’Istituto Oncologico Romagnolo (Ior), è quello di fornire uno strumento utile al medico oncologo per metter in atto la ricognizione farmacologica, ovvero la rilevazione dei farmaci, medicine non convenzionali e alimenti critici assunti a casa dal malato. Un’azione di sorveglianza importantissima per la sicurezza e l’efficacia delle terapie oncologiche perché può aiutare a prevenire eventuali interazioni tra le terapie domiciliari, anche non convenzionali e alcuni cibi, aumentando così la sicurezza dei pazienti e le probabilità di efficacia dei trattamenti.
Identificata nella farmacia un luogo di presidio e riferimento autorevole per i pazienti, il Prof si pone di sviluppare lo scambio puntuale e dinamico di informazioni tra oncologo e le farmacie di riferimento. Grazie al coinvolgimento del Servizio informatico Irst, in particolare di Roberto Vespignani ed alla disponibilità di Promofarma (la società di servizi di Federfarma) è stata creata – e testata nel Prof 1 – un’apposita scheda elettronica disponibile sia a livello del portale delle farmacie sia nella cartella clinica informatizzata. Il farmacista può inserire le sostanze medicinali e gli alimenti assunti dal paziente a domicilio e l’oncologo ne viene immediatamente informato grazie all’aggiornamento del dato nella cartella clinica.
L’invio simultaneo all’Irst dei dati raccolti da parte delle farmacie sull’utilizzo di ulteriori farmaci rispetto a quelli oncologici consente una rapida convalida e riconciliazione farmacologica da parte del medico oncologo, permettendogli di intercettare e prevenire eventuali interazioni e di migliorare quindi i livelli di sicurezza nello svolgimento della terapia oncologica. Di fondamentale importanza è, quindi, la formazione dei farmacisti e il mantenimento di una relazione circolare e continua tra Irst, le farmacie e il paziente così da garantire il costante controllo e la sicurezza delle cure per tutta la durata della terapia.
A differenza della prima fase del progetto partita a giugno 2017 in cui i pazienti (131 per 66 farmacie) sono stati arruolati in un momento qualsiasi del loro percorso terapeutico, la principale novità del Prof 2 – che coinvolgerà un centinaio di pazienti e scatterà il prossimo 5 giugno – sarà quella di monitorare le terapie domiciliari sin dall’inizio di ogni nuovo ciclo di terapia, aggiornandone le variazioni a cura del farmacista e consentendo così all’oncologo di poterne continuamente mantenere la compatibilità coi farmaci oncologici.
Le farmacie di comunità, inoltre, contribuiranno a fornire all’Irst informazioni sulla composizione degli integratori alimentari usati dai pazienti e potranno concorrere loro stesse alla prevenzione di eventuali interazioni farmacologiche grazie alla conoscenza dei farmaci oncologici prescritti ed alla disponibilità di specifiche schede di interazione farmacologica realizzate dalla Farmacia Irst, entrambi messi loro a disposizione elettronicamente sul portale.