“La giornata di ieri è stata indubbiamente positiva per i professionisti della salute italiani. Al mattino si è tenuta la prima riunione del tavolo incardinato dal Ministro della salute sulla farmacia dei servizi, nel quale sarà affrontato il capitolo del servizi cognitivi previsti dalla Legge 69/2009 all’interno della farmacia, con le ovvie implicazioni in termini collaborazione interprofessionale, di standardizzazione delle prestazioni, di creazione di quel flusso di informazioni tra professionisti, attraverso il Fascicolo sanitario elettronico e il Dossier farmaceutico lì inserito, fondamentale per la partecipazione del farmacista di comunità all’assistenza sul territorio” dice il presidente della Fofi Andrea Mandelli.
“Nel pomeriggio si è cominciato un proficuo confronto diretto tra Ministero della Salute e Ordini delle professioni sanitarie, che fa seguito al manifesto che tutte le professioni hanno presentato nell’assemblea unitaria del 23 febbraio a Roma. Come sosteniamo da tempo, sono molti i dossier aperti, alcuni che riguardano direttamente le professioni stesse e altri di interesse generale” prosegue il presidente della Fofi.
“Tra i primi c’è ovviamente l’emanazione dei decreti attuativi previsti dalla Legge Lorenzin che ha riformato i nostri Ordini ed è in vigore da più di un anno, così come altre questioni come, per esempio, il tema delle specializzazioni, che nel caso della nostra professione vede gli specializzandi in farmacia ospedaliera penalizzati sul piano economico e contributivo. Ma è sicuramente un tema cruciale per la tutela della salute, per esempio, la definizione del ruolo dei diversi professionisti all’interno della strategia tracciata da Patto della salute. Da ultimo, ma non per importanza , va preso in considerazione l’aspetto del Regionalismo differenziato, che può essere l’occasione per ridefinire in senso migliorativo la governance complessiva del Servizio sanitario. Il prossimo passo è la definizione dei tavoli che affronteranno specificamente i diversi aspetti: sono fiducioso che si possa operare per il meglio. Come presidente della Fofi – conclude Andrea Mandelli – non posso che constatare che la linea che avevamo delineato già nel 2006 – con il documento di Palazzo Marini – stia dando i suoi frutti”.