Coperture vaccinali 2017. Ecco i dati dopo il decreto con l’obbligo

Italia in rimonta, il trend aumenta per tutte le classi di età

A cura di Redazione Farmalavoro

Si arresta nel 2017 il trend in diminuzione delle coperture vaccinali che, dal 2013 al 2016, aveva fatto precipitare l’Italia ben al disotto dell’asticella di sicurezza del 95% raccomandata dall’Oms. Un calo che nel 2017 ha aperto le porte nel nostro Paese a una estesa epidemia di morbillo, con quasi 5mila persone colpite, di cui oltre 300 tra operatori sanitari, e 4 decessi.
 
La copertura anti-polio nei bambini nati nel 2015 (24 mesi) si avvicina al 95% (94,54%) guadagnando un +1,2% rispetto al 2016, e con 11 Regioni che superano l’asticella dell’Oms (in Basilicata si arriva al 97,7% mentre nella PA di Bolzano si ferma all’85,9%). Ma è soprattutto la copertura per la prima dose di vaccino contro il morbillo a decollare: facendo segnare un +4,42% e una media nazionale che arriva al 91,68% (nel Lazio supera il 95%, mentre Piemonte e Umbria si avvicinano, ma Sicilia, Marche e Abruzzo non superano il 90% e la provincia di Bolzano, ancora una volta fanalino di coda, si ferma al 70,8%). Crescono anche le coperture nei confronti delle vaccinazioni non obbligatorie, come anti-pneumococcica e anti-meningococcica C.
 
Ma il trend generale positivo è confermato anche dalle coperture vaccinali nazionali a 36 mesi, relative ai bambini nati nel 2014 nei quali sono inclusi anche quelli vaccinati in ritardo. Per questa classe di età le vaccinazioni contro il morbillo sono cresciute del 5,12%. Stessa tendenza per la copertura a 48 mesi (bambini nati nel 2013), antipolio e anti morbillo crescono rispettivamente dell’1,30% e del 5,32%. Anche tra i sedicenni (coorte 2001) e i diciottenni (coorte 1999) i dati sono in crescita: l’anti-difterica (quinta dose) nei sedicenni aumenta di 4,43% e l’antimorbillo (seconda dose) guadagna il 4,98%; nei diciottenni si osserva inoltre un aumento del 3,73% per anti-difterica e +6,05% per anti-morbillo.
 
I dati relativi alle coperture vaccinali dell’anno 2017 sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla presenza del Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, del Direttore generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute, Claudio D’Amario e del Presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Walter Ricciardi.
 
Un aumento significativo che segna un punto a favore del Decreto vaccini grazie al quale è stato aumentato il numero delle vaccinazioni obbligatorie da 4 a 10 ed esteso l’obbligo a quelle raccomandate già presenti in calendario dal 1999. Un importante successo per la salute pubblica, anche perché riallineare il Paese al valore soglia indicato dall’Oms significa limitare la circolazione di virus e batteri nella collettività e ottenere oltre alla protezione dei singoli soggetti vaccinati anche la cosiddetta immunità di gregge, unico ombrello protettivo per coloro che per motivi di salute non possono sottoporsi alla vaccinazione.
 
“Il miglioramento delle coperture vaccinali è risultato significativo per tutte le fasce d’età oggetto della rilevazione – commenta una nota del ministero – ad indicare che le misure straordinarie messe in atto nel corso del 2017, in particolare l’approvazione del decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, convertito con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2017, n. 119, e gli interventi di comunicazione che l’hanno accompagnato e seguito, nonché la grande resilienza dei servizi territoriali deputati all’erogazione delle vaccinazioni, che hanno avuto la capacità di riorganizzarsi in pochissimo tempo per rispondere ad una domanda di vaccinazione considerevolmente aumentata per ottemperare al nuovo obbligo vaccinale, sono riuscite ad arrestare il trend in diminuzione delle coperture vaccinali”.
 
Ma ora, aggiunge il ministero è “necessario proseguire l’impegno, in termini di miglioramento dell’offerta e dell’accesso ai servizi, ma anche della capacità di rispondere alle istanze dei cittadini per dissolvere i dubbi sulla efficacia e sicurezza dei vaccini e sull’utilità ed opportunità delle vaccinazioni, anche nei confronti di malattie solo apparentemente scomparse, per garantire coperture vaccinali ancora più efficaci e per raggiungere e mantenere le soglie raccomandate dall’Oms.
 
Ma vediamo i dati di copertura vaccinale al 31 dicembre 2017, relativi alle età per le quali le coperture vengono monitorate annualmente in maniera routinaria, più alcune età oggetto di un monitoraggio ad hoc allo scopo di verificare l’impatto dell’introduzione dell’obbligo vaccinale.
 
• la copertura nazionale a 24 mesi (relativa ai bambini nati nel 2015) nei confronti della polio (usata come proxi per le vaccinazioni contenute nell’esavalente) si avvicina al 95% (94,54%) guadagnando un +1,21% rispetto al 2016, e con 11 regioni che superano il 95%; l’aumento è ancora più marcato nel caso della copertura per la prima dose di vaccino contro il morbillo, che arriva al 91,68%, con un +4,42% rispetto all’anno precedente, una regione che supera il 95% e altre due che vi si avvicinano
• aumentano anche le coperture nei confronti delle vaccinazioni non obbligatorie, come anti-pneumococcica (88,4% nel 2016 vs 90,84% nel 2017) e anti-meningococcica C (80,7% nel 2016 vs 83,06% nel 2017)

 
• il trend generale positivo è confermato anche dalle coperture vaccinali nazionali a 36 mesi (relative ai bambini nati nell’anno 2014). Questo dato è utile soprattutto per monitorare la quota di bambini ritardatari, cioè che erano inadempienti alla rilevazione vaccinale dell’anno precedente e che sono stati recuperati, se pur, appunto, in ritardo. Si ritiene opportuno sottolineare che l’effettuazione delle vaccinazioni in ritardo, rispetto ai tempi previsti dal Calendario vaccinale, espone questi bambini ad un inutile rischio di malattie infettive, più frequenti e gravi nei primissimi anni di vita. Le coperture a 36 mesi mostrano valori più alti rispetto a quelle rilevate per la medesima coorte di nascita a 24 mesi l’anno precedente: ad esempio, la coorte di nascita 2014 ha una copertura vaccinale anti-polio pari a 95,05% a 36 mesi, rispetto al 93,33% rilevato l’anno prima a 24 mesi (+1,72%); l’aumento è ancora più marcato nel caso del morbillo che cresce del 5,12%, passando da 87,26% a 92,38%. Anche le altre vaccinazioni obbligatorie superano il 95%, con l’eccezione, se pur per pochi punti decimali, di anti-epatite B e anti-Haemophilus influenzae tipo b. Si sottolinea che eventuali confronti tra le coperture a 24 e a 36 mesi devono essere fatti considerando sempre la stessa coorte di nascita

 
• l’andamento in crescita è confermato anche dalle coperture vaccinali a 48 mesi (relative ai bambini nati nell’anno 2013), rilevate quest’anno per verificare l’impatto della legge sull’obbligo vaccinale in termini di attività di recupero dei soggetti inadempienti: l’anti-polio passa da 93,43% (dato a 24 mesi rilevato al 31 dicembre 2015) a 94,73%, e l’anti-morbillo da 85,27% a 90,59%, con un guadagno rispettivamente dell’1,30% e del 5,32%
 

• riguardo alle vaccinazioni in età pre-scolare, generalmente somministrati a 5-6 anni (relative ai bambini nati nell’anno 2010), si registra un +2,94% per la quarta dose di anti-polio (85,7% nel 2016 vs 88,68% nel 2017) e un +3,57% per la seconda dose (ciclo completo) di anti-morbillo (82,24% nel 2016 vs 85,80% nel 2017)
 

• un’ulteriore rilevazione ad hoc ha riguardato la coorte di nascita 2009, per le vaccinazioni eseguite entro gli 8 anni, per la quale si registra un recupero significativo: solo per fare un esempio, la copertura nei confronti della polio (quarta dose) guadagna un +4,51% arrivando a 90,21% e quella contro il morbillo (seconda dose) un +4,83% raggiungendo l’87,07%
 

• per la seconda volta quest’anno, vengono pubblicate le coperture per le vaccinazioni effettuate nell’adolescenza e si conferma un miglioramento delle coperture vaccinali. La rilevazione è stata fatta su due coorti: i sedicenni (coorte 2001) e i diciottenni (coorte 1999). Anche per queste coorti si conferma un miglioramento delle coperture vaccinali: l’anti-difterica (quinta dose) nei sedicenni aumenta di 4,43% (63,64% nel 2016 vs 68,07% del 2017) e l’antimorbillo (seconda dose) guadagna il 4,98% (78,86% nel 2016 vs 83,84%% del 2017); nei diciottenni si osserva un aumento del 3,73% per anti-difterica e +6,05% per anti-morbillo

 

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